Un film documentario che con lo slogan Act now and wake up italy, (Italia è ora di svegliarsi e agire), vuole essere uno stimolo a tutti noi italiani a fare aggregazione, in patria come dall’estero, nei cinema e online, per discutere di come far uscire l’Italia dallo stato comatoso in cui si trova da vent’anni.
Speravo che il film – Bill Emmott, ex direttore di The Economist, autore di Good Italy Bad Italy – avrebbe aiutato gli italiani, in tutto il mondo, a guardare in faccia e capire la gravità dei problemi che affliggono l’Italia da vent’anni. Credo che il problema degli italiani sia proprio questo:
tendono a trascurare o a non capire fino in fondo la serietà della loro situazione. I grandi problemi dell’Italia: alto livello di politicizzazione delle istituzioni, atteggiamento difensivo e conservatore verso ogni forma di comunicazione che possa servire a identificare i problemi del paese.
In Italia è che spesso la gente si entusiasma e scende in piazza come per esempio per il “Se non ora quando”, i girotondi, i V-Day o i “Forconi” ma poi, qualche settimana dopo, si rimette a dormire.
Il film è stato censurato in Italia…
e la decisione ha suscitato scalpore nei media internazionali. Al Jazeera cita il film sottolineando come sia riuscito a mostrare i vizi e le virtù dell’Italia post-berlusconiana e l’ingovernabilità del paese in un’Europa in cui sembra aver predominato la politica dell’austerità.
The Guardian lo definisce un “documentaire électrochoc” che mostra un’Italia asfissiata e maltrattata ma che ha nella diaspora italiana, in tutti i giovani professionisti che hanno lasciato il paese, la risposta per una futura rinascita. Per Le Monde è una disperata lettera d’amore all’Italia.
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