Tempi sempre più duri per le liti condominiali. A decretarlo è la
sentenza n. 45978 del 15/11/2013 della Corte Suprema di Cassazione che afferma ancora una volta un principio importante, ossia che non sempre per essere condannati occorre necessariamente essere colti in flagrante.
Nel caso specifico la storia è la seguente: un condomino rancoroso ha, gentilmente, abbattuto in maniera definitiva l’antenna televisiva del vicino posta su di un terrazzo. Immediatamente, il danneggiato ha fatto denuncia portando la sua “nemesi” in tribunale. Non essendo stato visto da nessuno durante l’atto incriminato, l’imputato pensava di farla facilmente franca. Se non che la giurisprudenza ammette che per una condanna a volte bastano i soli indizi di colpa. Proprio in questa situazione i giudici hanno ricordato, infatti, che “attraverso altri elementi indiziari, nonché attraverso un ragionamento di natura logica, si possa ugualmente pervenire ad un giudizio di colpevolezza”, condannando l’imputato al rimborso delle spese processuali più un’ammenda di 1000 Euro.
La lezione che ne scaturisce è palese: occhio a quello che dici,
occhio a quello che fai perchè la beffa, o la giusta punizione, è dietro l’angolo…
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«Occhio non vede…ma al giudice non interessa»