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“Green Deal”, senza un penny si ristruttura in Gran Bretagna

Mentre in Italia l’efficienza energetica è la Cenerentola della politica, nonostante se ne faccia un gran parlare e la Corte di Giustizia europea ci sta per sanzionare per il mancato recepimento della direttive sull'efficienza energetica in edilizia in Inghilterra ...
di Redazione
13 Dicembre 2013

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http://www.habitat-italia.it/ambiente/13-12-2013/news/green-deal-senza-penny-si-ristruttura-gran-bretagna/
Il risparmio che ripaga l'investimento

Green Deal: in Gran Bretagna si ristrutturano gli edifici senza spendere neanche un penny. Il programma, partito lo scorso 28 gennaio, rende l’efficienza energetica disponibile a tutti. In Gran Bretagna si ristrutturano gli edifici per renderli più efficienti dal punto di vista energetico senza far pagare gli utenti. Dopo una lunga gestazione, lo scorso 28 gennaio il governo britannico ha avviato infatti il “Green …Deal”, un nuovo strumento, ( informati su greendealinitiative o sulla fanpage di facebook) che consente ai cittadini e alle imprese di eseguire lavori di efficientamento ripagando le spese sostenute solo con i risparmi ottenuti in bolletta negli anni successivi. Ad anticipare il capitale sono privati e fondi pubblici.

Si tratta di una misura politica altamente innovativa che aumenterà i tassi di efficienza energetica, ridurrà le emissioni inquinanti e creerà oltre 60 mila posti di lavoro entro il 2015.

Ma come funziona il “patto verde”? Le utility si fanno carico degli interventi di efficienza energetica degli edifici britannici (isolamento pareti, tetto e pavimenti, ristrutturazione dell’impianto di riscaldamento, riduzione degli spifferi, doppi vetri, tecnologie per le energie rinnovabili, etc.) recuperando i costi sul risparmio energetico prodotto dalle abitazioni servite. Gli utenti non pagano nessun centesimo per i lavori, ma si impegnano invece a pagare una bolletta fissa nei 10 – 25 anni successivi. Dato che il contratto è legato all’immobile, qualora la casa venga vendita o affittata la bolletta sarà ereditata dai nuovi inquilini.

Un esempio: se un’abitazione paga di bolletta 1.500 sterline, con il Green Deal potrebbe ottenere un intervento di efficienza energetica dal valore di 10mila sterline, pari cioè a 500 sterline l’anno per vent’anni, con la bolletta che resterà sempre al di sotto delle 1500 sterline iniziali (grazie al risparmio ottenuto dai lavori di efficientamento).

L’accesso al Green Deal implicha un processo in 3 fasi:
– una diagnosi energetica indipendente della proprietà, che fornirà chiari consigli sulle migliori opzioni di efficienza energetica;
– finanziamento da una serie di provider accreditati, che saranno ripagati attraverso risparmi sulle bollette energetiche;
– abitazioni e aziende riceveranno il proprio contratto di efficienza energetica.
Soltanto misure accreditate saranno installate da installatori debitamente qualificati, supervisionai dal Governo, a garanzia di qualità e risparmio economico per i consumatori.

Per finanziare il programma è stato creato un consorzio pubblico-privato di Esco, utility e istituti bancari tra cui citiamo la Green Investent Bank, British Gas, Carillion, E.ON, EDF Energy, Goldman Sachs, HSBC, Insta Group, Kingfisher, Linklaters, Lloyds Bank, Mark Group, npower, PwC, RBC Capital Markets eSSE.

ITALIA, LA CORTE DI GIUSTIZIA EUROPEA E L’EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI
Il nostro Paese deve attuare la 2010/31/Ue. Ha due mesi di tempo per evitare il giudizio della Corte di giustizia europea.
L’Italia rischia il rinvio di fronte alla Corte di Giustizia europea per il mancato recepimento della direttive sull’efficienza energetica in edilizia. La Commissione europea ha inviato al nostro Governo e ad altri 3 Paesi (Bulgaria, Grecia e Portogallo) la richiesta di notificare entro 2 mesi le misure per il rispetto delle regole europee sull’efficienza e risparmio energetico nei palazzi nuovi ed esistenti. I 4 Stati, secondo Bruxelles, non hanno rispettato gli obblighi della direttiva 2010/31/UE, che prevede che gli Stati membri stabiliscano e attuino dei requisiti minimi di consumo energetico, assicurino la certificazione di tali consumi e prevedano ispezioni regolari agli impianti di riscaldamento e di condizionamento.

La direttiva, inoltre impone agli Stati membri di assicurare che, entro il 2021, tutti i nuovi edifici rientrino nella categoria dei cosiddetti “edifici a energia quasi zero”. In particolare, l’Italia è stata deferita insieme agli altri 3 Paesi per non aver recepito la normativa nel diritto nazionale entro il 9 luglio 2012. Il rischio di un deferimento alla Corte Ue (e conseguenti multe in casi di condanna) per il nostro Paese appare assai concreto, considerato che, con il Parlamento sciolto e le elezioni politiche alle porte, sarà difficile recepire una direttiva così importante in appena 2 mesi.

LE PAROLE DELLA “POLITICA” SULL’EFFICIENZA ENERGETICA
L’efficienza energetica è la Cenerentola della politica, nonostante se ne faccia un gran parlare. Questo in sintesi il grido d’allarme lanciato dal WWF che invita il prossimo Governo ad attivarsi in maniera concreta.“Tutti parlano e straparlano di efficienza energetica, in Italia, ma i fatti sono ancora decisamente troppo pochi. – afferma Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Anzi, per l’ennesima volta siamo costretti a fare appello al futuro Parlamento perché confermi e renda davvero efficace il 55% di sgravio fiscale per l’efficienza energetica sugli edifici”.

L’associazione ambientalista lamenta il fatto dai vari esecutivi che si sono succeduti siano mancati stimoli verso cittadini e imprese verso un uso efficiente delle risorse, a partire da quelle energetiche e che manchi una visione d’insieme. Il WWF, però non si limita solo alla critica ma ha articolato anche delle proposte concrete per rendere credibili propri obiettivi che sono quelli didiminuire i consumi del 40% entro il 2050 rispetto al 2010, con due tappe intermedie: meno 5% al 2020 e meno 16% al 2030 con una diminuzione dello 0,5% l’anno fino al 2020 e dell’1,2% nel periodo tra il 2020 e il 2030, introducendo un obiettivo vincolante di riduzione in termini assoluti e non in termini relativi o indicativi come fatto fino a oggi.

CONDOMINIO, QUALI INTERVENTI PER IL CONTENIMENTO DEL CONSUMO ENERGETICO
Per il contenimento del consumo energetico inizialmente è necessario effettuare una diagnosi energetica che permette di capire di quali interventi ha bisogno l’edificio per risparmiare energia e aumentare il comfort termico all’interno degli appartamenti. Successivamente si potrà decidere se intervenire sull’involucro e/o sugli impianti. Potrà emergere la necessità di effettuare unintervento migliorativo isolando le pareti dell’edificio dall’esterno o in intercapedine (se la tipologia è a cassa vuota), oppure potrà bastare effettuare la posa di nuovi isolamenti semplicemente di una parte disperdente come può essere l’ultimo solaio sotto la copertura del condominio.

La progettazione degli impianti invece consiste nella possibile sostituzione del sistema di riscaldamento centralizzato del condominio o nell’installazione di un sistema di pannelli solari (incentivati oggi dal Conto Termico), oppure nella progettazione di un impianto fotovoltaico condominiale come integrazione alla rete elettrica esistente.

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