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È ora che riutilizziamo l’Italia, No consumo suolo, Sì al riuso!

Un grande progetto di riqualificazione, di piccole opere, alla scoperta di un'altra Italia. Idee e proposte per contenere il consumo di suolo e riqualificare il Belpaese. Scoprite la mappa dei laboratori territoriali promossi dal WWF in tutta Italia e partecipate ...
di Giovanni Pivetta
21 Dicembre 2013

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http://www.habitat-italia.it/abitare/21-12-2013/news/wwf-impariamo-riutilizzare-italia-rigenerazione-urbana/
Riqualificare il patrimonio edilizio italiano
Rifugi, non luoghi, involucri edilizi, utopie. L’Italia che non vediamo.

ISPRA: “NON SI ARRESTA IL CONSUMO DI SUOLO”
Negli ultimi cinque anni il consumo di suolo in Italia è cresciuto al ritmo di oltre 8 metri quadrati al secondo, pari al 6,9% del territorio nel 2010. Ogni anno ad essere divorata dal cemento è un’area vasta quanto Milano e Firenze. Questi alcuni dei dati emersi da uno studio dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), sull’andamento del consumo di suolo dal 1956 al 2010.
Tra le Regioni italiane è la Lombardia in testa alla classifica delle più cementificate, con circa il 10% del suo territorio sigillato, seguita da Veneto, Puglia e Campania, mentre tutte le altre Regioni sono comunque al di sopra del 5%.

Si tratta di terreno che viene irreversibilmente distrutto, dal momento che sono occorsi secoli per la sua formazione.Questo consumo di terreno fertile ha comportato una perdita di produzione agricola pro capite equivalente a circa 60 kg di grano all’anno.

È arrivato il momento di passare all’azione. Per salvare il suolo dalle speculazioni occorre tornare a investire sulla bellezza delle nostre città”.Il consumo di suolo, è entrato anche nel vocabolario della politica, ma finora alle parole non hanno fatto seguito fatti concreti. E le analisi scientifiche su area vasta devono ora fare spazio a rilievi su una scala più adeguata a incidere sulle cause del degrado, che avviene a livello di decisioni urbanistiche prese da migliaia di comuni che non rinunciano ad utilizzare un bene comune qual è il suolo come generatore di rendite private e di entrate improprie attraverso l’uso perverso delle entrate da oneri.

NO AL CONSUMO DI SUOLO, SÌ AL RIUSO DELL’ITALIA
L’iniziativa del WWF “RiutilizziAMO l’Italia”, con la raccolta di ben 576 segnalazioni in 5 mesi inviate da centinaia di cittadini di tutto il territorio nazionale, ha evidenziato come in Italia esista una forte domanda sociale per riqualificare il Paese: di tutte le segnalazioni inviate infatti, ben l’85% è caratterizzato da idee concrete e creative di riutilizzo ambientale e sociale delle aree censite. Le proposte riguardano per il 49% una riqualificazione green delle aree (per il 20% a verde pubblico, per il 15% per ricomporre reti ecologiche, per il 9% a orti urbani e a giardini condivisi, per il 5% a uso agricolo), mentre il 47% punta sul riutilizzo urbanistico, il restante 4% delle segnalazioni non presenta indicazioni di dettaglio.

Con questa finalità l’appello vuole promuovere 4 strumenti indispensabili, utili al raggiungimento dell’obiettivo “Bilancio del consumo di Suolo: Zero”:



1. Una riforma normativa nazionale sul governo del suolo e del territorio: procedendo così a innovare profondamente una legislazione ferma al 1942, con disposizioni che abbiano come obiettivi prioritari la riqualificazione e il riuso del patrimonio esistente, attraverso l’uso della leva fiscale, l’adeguato riconoscimento alla domanda che proviene dalle comunità locali per la gestione e l’uso a fini sociali e ambientali dei manufatti e degli spazi dismessi e l’individuazione di misure (già adottate in altri Paesi) che consentano di intervenire anche sul patrimonio privato che non sia oggetto della necessaria manutenzione.



2. La Carta di impegni “No al consumo di suolo, Sì al riuso dell’Italia”: definendo una Carta nella quale le Amministrazioni Pubbliche potranno manifestare il loro impegno concreto nel risparmiare il suolo, nel recuperare il dismesso, nel coinvolgere i cittadini e le loro associazioni nelle scelte di pianificazione, progettazione, realizzazione di interventi e gestione di spazi e manufatti riutilizzati.



3. Il “Registro del suolo”: organizzando una banca dati integrata tra gli Uffici delle varie Amministrazioni competenti (Comune, Regione, Ministeri), accessibile a tutti i cittadini e grazie alla quale gli Enti pubblici possano controllare e prevenire il consumo di nuovo suolo, ma anche registrare i casi di rinaturalizzazione di suoli urbanizzati. Da qui vogliamo che parta una vera e propria operazione-trasparenza!



4. Una “Fiscalità antiabbandono”: introducendo un’imposta selettiva con l’obiettivo di rendere più vantaggioso il recupero e il riuso, rispetto al nuovo costruito e, nel contempo, che abbia lo scopo di disincentivare il consumo di nuovo suolo al di fuori del perimetro urbanizzato, nel rispetto del patrimonio naturale, della rete ecologica e dei beni paesaggistici.

Sono questi i punti caratterizzanti la nuova fase della campagna “RiutilizziAMO l’Italia” promossa dal WWF e rivolta a tutti quei cittadini stanchi di vedere il proprio Paese divorato dal cemento, derubati di spazi che, se recuperati riappropriandosene, potrebbero invece essere restituiti all’ambiente e alla collettività.

I CASI VIRTUOSI DI RIUTILIZZO DELL’ITALIA:
Levanto – tunnel gallery
Bologna – stagno didattico Giardini Margherita
Firenze – Focognano
Milano – Parco delle Noci
Milano – Oasi le Foppe
Reggio Emilia – Polveriera
Roma – Mattatoio
Udine – Life Star
Venezia – Forte marghera

RiutilizziAMO L’ITALIA è l’occasione per riappropriarti del tuo territorio. Per scegliere e ricostruire lo spazio in cui vivi. Ogni giorno.
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