Il Biomattone Equilibrium è un blocco prefabbricato in Natural Beton

Utilizzare canapa e calce come materiali da costruzione, per un’edilizia veramente Green, che rispetti l’ambiente e le persone durante tutto il ciclo produttivo, dalla semina della materia prima all’utilizzo finale, combinando comfort, salute e risparmio energetico.
Questa l’idea, o meglio, la filosofia che sta alla base di Equilibrium … leggi La Neoedilizia ecocompatibile sfida il futuro delle costruzioni

Grazie all’utilizzo della canapa, infatti, per ogni tonnellata di materia secca posata in cantiere vengono sequestrati dall’atmosfera 330 kg di CO2, rendendo il bilancio del prodotto nettamente negativo (ovvero, la CO2 impiegata dalle piante per crescere è nettamente superiore a quella prodotta per ottenere il prodotto finito).

Inoltre Natural Beton© e Biomattone© contribuiscono a ridurre in modo netto i consumi energetici degli edifici (-40% nel caso di ristrutturazioni e -80% nel caso di nuove costruzioni), grazie alle loro proprietà termo-isolanti, aiutano a migliorare la salubrità degli ambienti e il comfort degli abitanti e a fine vita sono completamente biodegradabili.

Con il biocomposito di canapa e calce, ad esempio, è possibile costruire e ristrutturare locali con migliori prestazioni energetiche e maggior confort. Un’abitazione con calce e canapa garantisce isolamento termo-acustico, salubrità degli ambienti, permeabilità al vapore, confort abitativo, ridottissimo impatto ambientale, ma soprattutto capacità di contrastare i cambiamenti climatici.

La canapa infatti è la pianta che produce più biomassa al mondo, crescendo in soli quattro mesi fino a sei metri di altezza e assorbendo grandi quantità di biossido di carbonio durante il suo ciclo vitale. Anche il processo di produzione del Natural Beton è a ridottissimo impatto e avviene in un ex impianto per la produzione di blocchi in calcestruzzo che Equilibrium ha riconvertito in stabilimento per la realizzazione del biocomposito.

La canapa risolve le attuali e diffuse problematiche in ambito edilizio: la sindrome da edificio malato, il limitato comfort e benessere abitativo e il numero sempre crescente di costruzioni particolarmente energivore.

Le due caratteristiche fondamentali di Biomattone sono:
Muratura ed isolamento termo-acustico con un unico prodotto.
Il truciolato di canapa è infatti ricco di alveoli che, creando un’azione di micro condensazione e micro-evaporazione, sono in grado di ridurre al minimo la trasmittanza termica, con pochi centimetri di spessore, ottenendo l’effetto “caldo d’inverno e fresco d’estate”, tipico delle murature in pietra.

Grazie alla forte igroscopicità della canapa e della calce, i muri costruiti con Biomattone aiutano a mantenere costante il livello di umidità all’interno degli ambienti, assorbendo e rilasciando vapore acqueo e migliorando notevolmente il comfort degli abitanti.

I biomattoni in calce e canapa garantiscono un grande risparmio energetico perché non fanno entrare o disperdere il calore, regolano l’umidità e isolano acusticamente la struttura. Ed è anche riciclabile, perché se volessimo smontarla pezzo per pezzi i mattoni, frantumati e reimpastati con acqua e calce, sarebbero interamente biodegradabili.

Il biocomposto in termini di prodotto sarebbe il Natural Beton?

Natural Beton è il nome del materiale e si presenta in diverse forme in base alla densità, al rapporto tra componente calce e componente canapa, quindi si presenta sotto forma di Natural Beton 200, Natural Beton 300, Natural Beton 500 e Biomattone.

Qual è la differenza?
Natural Beton 200 è la versione di biocomposto dalla densità più bassa, 200 si riferisce al peso a metro cubo ossia 200 kg al metro cubo, è un materiale molto leggero, che ha la conducibilità termica più bassa 0,053 e si utilizza per applicazioni come l’isolamento di tetti e sottotetti, isolamento sottofondi e riempimenti di intercapedini quindi in muratura di tamponamento unica, con un unico materiale facciamo 30 cm di Natural Beton 200 e abbiamo una casa passiva.

Natural Beton 300 pesa 300 kg al metro cubo, ha una conducibilità termica leggermente più alta 0,07, ha applicazioni come isolante e come muratura di tamponamento a sua volta.

Qual è la differenza tra i due?
Sono entrambi altamente performantii a livello energetico, naturalmente il 300 è leggermente più pesante e ha maggiore inerzia termica e in un clima più meridionale, più caldo d’estate preferisco usare un materiale con inerzia termica più alta e quindi il Natural Beton 300 rispetto a Naturale Beton 200.

Natural Beton 500 come si può immaginare, pesa 500 kg al metro cubo, ha una percentuale di calce prevalente ovvero 4 parti di calce e 1 di canapa e viene utilizzato per fare termointonaci isolanti, termici interni o esterni.

Il Biomattone invece è il Natural Beton 300, quindi ha la stessa densità ma viene prodotto in modo industriale e ha una sua forma e diversi spessori dagli 8 ai 30 cm, le applicazioni riguardano sia in muratura i tamponamenti a nuovo sia come controparte interna ed esterna in ristrutturazione.

Le tre tipologie di Natural Beton 200, 300 e 500 si possono applicare manualmente in piccoli lavori oppure con delle pompe a spruzzo, la stessa pompa permette di fare tutte le tipologie di Natural Beton chiaramente variandone le impostazioni con più o meno calce e più o meno canapa e anche in quel caso ci sono diverse tipologie di pompa, se di piccola dimensione farà un metro cubo all’ora, con una pompa più grande se ne fa dieci di metri cubi all’ora, dipenderà dalla scala con cui si va a costruire.

Volevo capire se altre tecnologie, vedi SurfaPaint ThermoDry nanotecnologia di NANOSILV, avendo a che fare con materiali naturali è in concorrenza oppure si sposa col suo prodotto?

Diciamo che è un approccio totalmente diverso. Con le nanotecnologie si tratta di mettere uno strato molto leggero, un film, di queste microsfere in ceramica o del materiale che loro propongono e la cosa senza dubbio si può sposare coi nostri materiali.

In realtà assolvono a funzioni totalmente diversi, in quel caso l’isolamento termico deriva dalla capacità delle microsfere o nanosfere di far rimbalzare i raggi solari e quindi isolare l’edificio, nel nostro caso la funzione di isolamento di pareti esistenti è raggiunta creando uno strato isolante all’esterno o all’interno, il quale oltre alla funzione di isolamento termico invernale ha una valenza di isolamento termico estivo avendo una buonissima massa.

Quindi ha una altissima capacità di isolamento acustico e, quarto elemento, un’altissima e buonissima capacità di regolazione dell’umidità quindi di gestione del vapore acqueo che passa dall’interno dell’edificio all’esterno e che spesso e volentieri non trovando materiali traspiranti tende a condensare all’interno degli edifici e provocare muffe e sindrome dell’edificio malato e malattie.